Programmazione

Stagione 2024 / 2025

 

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VENERDì 31 GENN e SABATO 01 FEBBR 2025

ORE  20:30

DIAMANTI

Regia di Ferzan Ozpetek.                                Genere Drammatico                              Durata 113 min.

Un film con Kasia SmutniakJasmine TrincaLuisa RanieriStefano AccorsiElena Sofia Ricci.

Il quindicesimo film i Ozpetek, con uno straordinario cast che ha tra le protagoniste ben 18 attrici italiane.

Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.

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VENERDì 7 e SABATO 8 FEBBRAIO 2025

E DOMENICA 9 FEBBRAIO

ORE  20:30

IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA

In occasione della giornata nazionale contro il bullismo:

La proiezione di domenica sarà introdotta dal dott. Fabiano Lorandi

della Associazione Ubalda Bettini Girella di Rovereto      

  Regia di Margherita Ferri.                       Genere Drammatico                              Durata 121 min.

 Un film  con Samuele CarrinoClaudia PandolfiAndrea ArruSara CioccaCorrado Fortuna

Ispirato alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola.

Andrea Spezzacatena è un ragazzino studioso e disciplinato più attento a “fare felici gli altri” che se stesso. Ama i suoi genitori e il fratellino Daniele, adora passare le estati in Calabria dove sente di poter essere completamente se stesso. A scuola invece non è altrettanto facile: da un lato c’è l’amica Sara con cui Andrea trascorre ore serene, dall’altro Christian, “tanto bello quanto stronzo” come lo descrive Sara, il compagno di scuola che Andrea vorrebbe come amico e che invece lo tratta con indifferenza, quando non con crudeltà. Il salto dalle medie al liceo non affranca Andrea dalla presenza tossica di Christian, ripetente e frustrato, e dunque pronto a prendere Andrea come capro espiatorio. Il pretesto, per lui e per i bulli della scuola, è il paio di pantaloni rossi che la madre di Andrea, Teresa, ha stinto per errore e che sono diventati rosa. Andrea finirà per fare la scelta più dolorosa per uscire da una scena in cui è diventato un bersaglio, al punto che i suoi detrattori hanno creato un sito per metterlo alla gogna.

Il ragazzo dai pantaloni rosa prende spunto dalla storia vera di Andrea Spezzacatena, morto suicida a 15 anni, e dal libro di Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena, intitolato “Andrea oltre il pantalone rosa”.

Samuele Carrino è molto efficace e ricco di sfumature nel raccontare Andrea, riuscendo anche credibilmente a “cambiare età” sul grande schermo. Andra Arru, che ha il ruolo ingrato di Christian, sa regalargli un sottotesto di tristezza e solitudine che ne spiegano il comportamento ondivago. Infine Sara Ciocca è come sempre solida nella sua interpretazione della sua omonima migliore amica di Andrea.

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VENERDì 14 e SABATO 15 FEBBRAIO 2025

ORE  20:30

L’ABBAGLIO

Regia di Roberto Andò.                Genere : Storico                              Durata 131 min.

Un film  con Toni ServilloSalvo FicarraValentino PiconeTommaso RagnoGiulia Andò

Il film, girato tra Palermo e altri luoghi siciliani, è ambientato nel 1860 e si svolge durante l’epopea dei Mille in Sicilia.

5 maggio 1860. Giuseppe Garibaldi si prepara a compiere l’impresa dei Mille e affida al colonnello Vincenzo Giordano Orsini l’incarico di reclutare i volontari. Vanno bene un po’ tutti, anche i giovanissimi e gli sprovveduti. Fra questi ultimi ci sono Domenico, un siciliano claudicante specializzato in fuochi d’artificio, e Rosario, un palermitano emigrato al Nord che millanta un titolo nobiliare e un passato all’accademia militare: poco importa che sia un imbroglione e un giocatore d’azzardo con la tendenza a barare perché, data la pericolosità dell’impresa, “anche gli impostori possono esserci utili”.

Il manipolo di uomini provenienti da tutta Italia vuole liberare la Sicilia dai Borbone e unire il Paese, ma alla prima battaglia a Marsala Domenico e Rosario disertano e si imbarcano in un viaggio attraverso la Sicilia, il primo per ritrovare la donna che ha promesso di sposare, il secondo cercando riparo da chi al Nord ha scoperto i suoi trucchi.

La narrazione segue dunque, da un lato, l’impresa dei Mille nelle sue tappe fondamentali dietro il comando di Garibaldi e di Orsini, affiancato da un giovane tenente idealista e fumantino; dall’altro il peregrinare di Domenico e Rosario attraverso conventi e paesini di campagna. Anche l’accoglienza dei siciliani è divisa; la povera gente si schiera dalla parte dei combattenti, rischiando la vita e fornendo ospitalità e rifugio; i baroni, i preti pavidi e i mafiosi invece si terrebbero volentieri i Borbone, pur di non rischiare di perdere i loro privilegi.

A Ficarra e Picone, come già ne La stranezza, tocca fare da sollievo comico, mentre Servillo, Tommaso Ragno (Garibaldi) e Leonardo Maltese (il tenente Ragusin) delineano il percorso drammatico della vicenda che si concluderà nell’abbaglio storico del titolo. Giulia Andò, in un doppio ruolo che non sveliamo, aggiunge gentilezza e ironia ad una vicenda declinata al maschile.

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VENERDì 21 e SABATO 22 FEBBRAIO 2025

ORE  20:30

OH CANADA- I TRADIMENTI

Regia di Paul Schrader.                Genere : Drammatico                              Durata 94 min.

Un film con Richard GereJacob ElordiUma ThurmanMichael ImperioliKristine Froseth.

Un disertore della guerra in Vietnam decide di raccontare tutti i suoi segreti. 

Leonard Fife è stato un documentarista di successo, specializzato in argomenti spinosi come l’utilizzo dell’agente arancio in Vietnam, la caccia di frodo delle foche o la pedofilia nella Chiesa; ma ora è anziano, malato terminale, e profondamente deluso da se stesso. Due suoi ex alunni, già vincitori di un Oscar per il documentario, arrivano nella casa che Leonard condivide da trent’anni con la moglie Emma per girare un film su di lui, e l’uomo si predispone a ciò che diventerà un testamento e una confessione. In passato infatti Leonard ha fatto cose delle quali non è affatto orgoglioso, sia nei confronti delle donne e dei figli che si è lascito alle spalle, che del gesto per cui è stato spesso lodato: sottrarsi all’arruolamento della guerra nel Vietnam emigrando dagli Stati Uniti al Canada. Perché quello che era stato interpretato come un atto coraggiosamente dimostrativo era invece l’ennesimo momento di viltà di cui vorrebbe ora fare ammenda.

Questa volta però, a differenza di capolavori della prim’ora come Taxi Driver e Toro scatenato (dei quali Schrader ha firmato la sceneggiatura) o della sua seconda primavera, come Il collezionista di carte e Il maestro giardiniere (di cui ha curato anche la regia), Tradimenti è confuso e poco a fuoco: il che ha anche un senso drammaturgico, considerato che il suo protagonista è imbottito di antidolorifici che ne alterano il discernimento e racconta la sua vita mescolando fatti e invenzioni.

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VENERDì 28 Febbraio e SABATO o1 Marzo 2025

ORE  20:30

GIURATO NUMERO 2

Regia di Clint Eastwood.               Genere Drammatico, –  Durata 114 minuti.

Un film con Nicholas HoultToni ColletteJ.K. SimmonsKiefer Sutherland

L’ultimo film della prolifica carriera di Clint Eastwood. Il film è stato premiato a National Board.

Justin Kemp, giovane uomo con un passato alcolico e un futuro da papà – la moglie aspetta la loro bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo, membro pentito di una gang di quartiere. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Justin, giurato numero 2, realizza progressivamente la propria colpevolezza nella tragedia avvenuta un anno prima, nel cuore della notte, sulla stessa strada dove si era convinto di aver investito un cervo. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l’imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?

La prima inquadratura è magnifica. Dopo i titoli di testa, che mostrano un’immagine di Themis, la dea della giustizia bendata con bilancia in una mano e glave nell’altra, osserviamo il volto di un’altra donna anche lei con la benda sugli occhi.

È la moglie di Justin Kemp in procinto di scoprire la ‘camera del figlio’, che il marito ha allestito per farle una sorpresa. La fascia cade e la m.d.p. adotta il punto di vista della consorte su questo “brav’uomo”, alcolista redento con cui ha deciso di rifarsi una vita.

Clint Eastwood non ha più tempo da perdere, a 94 anni continua a girare con la regolarità di un metronomo e va dritto al punto, piombandoci in una (messa in) scena coniugale, un’immagine che il film metterà rapidamente in crisi. Giurato numero 2 gioca costantemente col motivo del visibile e dell’invisibile, dell’evidente e del nascosto: la sposa bendata, il protagonista abbacinato dal temporale, il testimone confuso dalla distanza, il pubblico ministero ‘accecato’ dalla carriera… L’autore passa il tempo a evidenziare i punti ciechi, quello che i personaggi non vedono o non vogliono vedere. Ma è tutto lì, in piena luce. La fotografia è limpida, l’illuminazione uniforme, l’inquadratura spinta al massimo punto di eccellenza, eppure tutti guardano senza vedere. E qui risiede la profondità del film, molto più che nel dilemma morale che deve affrontare l’eroe e che richiede una sola scelta giusta. Non è tanto la morale in sé a essere messa in discussione, quanto la nostra capacità di cogliere i fatti a cui applicarla.

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